l'Eucaristia conferma,
la benedizione sigilla,
gli angeli acclamano e che il Padre approva?
Come è bello il giogo che unisce due credenti che hanno un'unica speranza, uno stesso desiderio, una medesima regola di vita, una stessa volontà di servizio!
Entrambi fratelli, entrambi conservi;
nessuna separazione tra di loro, né di carne né di spirito.
Sono veramente "due in una carne sola";
ma dove c'è una sola carne, li' c'è anche un solo spirito:
insieme infatti pregano, insieme si mortificano, insieme digiunano; si istruiscono a vicenda, a vicenda si esortano e si sostengono.
Insieme nella Chiesa di Dio,
insieme alla Mensa del Signore,
insieme nelle difficoltà e nelle persecuzioni
e insieme anche nel sollievo.
Nessuno dei due si nasconde all'altro, nessuno dei due evita l'altro, nessuno dei due è gravoso per l'altro.
Se c'è da visitare un infermo o da aiutare un indigente,
lo si fa con tutta libertà;
l'elemosina è senza tormento,
i sacrifici senza scrupoli,
l'osservanza quotidiana senza impedimenti;
non c'è bisogno di farsi furtivamente il segno della croce,
di lodare con trepidazione o di pronunciare in silenzio la benedizione.
Risuonano tra loro salmi ed inni e fanno quasi a gara a chi sa cantare meglio al proprio Signore.
A vedere e sentire queste cose, Cristo ne gode e manda ad essi la sua pace.
Dove sono i due, ivi c'è anche lui e dove c'è lui ivi non c'è il maligno »
(Tertulliano, Ad uxorem Il, 6-9).]
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